Panettone artigianale Busuoli con gocce di cioccolato e Aceto Balsamico Malpighi, fotografato in primo piano

PANETTONE ARTIGIANALE ALL’ACETO BALSAMICO MALPIGHI PASTICCERIA BUSUOLI

A Modena il tempo ha un profumo particolare

Sa di legno, di lievito madre, di mosto cotto che riposa in silenzio. Ed è proprio da questo tempo lento, che accomuna due storie del territorio, che nasce il panettone artigianale all’Aceto Balsamico Malpighi firmato Pasticceria Busuoli. Non un esperimento, ma un incontro naturale. Tra chi lavora la pasta con le mani e chi lavora il tempo nelle botti.

Busuoli x Malpighi: l'incontro tra due eccellenze modenesi

Quando Acetaia Malpighi ha scelto Busuoli, non ha cercato un semplice laboratorio. Ha cercato un interprete.

L’obiettivo era chiaro: creare un panettone che non “profumasse” di aceto balsamico, ma che ne raccontasse la profondità, il carattere, la storia. Busuoli ha risposto con il suo linguaggio: quello dell’impasto, della tecnica, dell’equilibrio. Sono nati mesi di studio, prove, assaggi, bilanciamenti tra dolcezza, acidità e aromaticità. E anche il pack è parte di questo racconto: una fascia dedicata, pensata come una veste su misura per una collaborazione che è prima di tutto culturale.

Le creme, invece, non hanno bisogno di presentazioni: pasticcera, chantilly, pistacchio… tutte preparate in laboratorio, fresche ogni mattina. È questa la filosofia che rende speciale ogni prodotto: niente compromessi, solo ingredienti scelti e mani esperte.

L'entrata dello shop acetaia malpigi a modena centro
Panetto all'aceto balsamico malpighi preparato da pasticceria Busuoli Modena

Il cuore della ricetta: materia, tecnica, identità.

In questo panettone nulla è decorativo, tutto ha una funzione. La base è una farina macinata a pietra di mulino italiano, lavorata con lievito madre vivo e una lunga lievitazione naturale, che dona struttura, leggerezza e profumi profondi.

Il grasso nobile? Burro di latteria belga, per una morbidezza piena e avvolgente.

La nota aromatica? Vaniglia Bourbon in bacche, discreta, elegante, mai invadente.

Il dialogo con Malpighi avviene su tre livelli:

  • Aceto balsamico Malpighi gelificato, inserito nell’impasto, per micro esplosioni aromatiche.
  • Uvetta macerata nell’aceto balsamico, che crea una tensione dolce-acida raffinata.
  • Gocce di cioccolato fondente Valrhona, profonde, rotonde, capaci di legare e ampliare il profilo gustativo.

Qui ogni ingrediente serve a raccontare Modena, non a mascherarla.

Acetaia Malpighi: il tempo come ingrediente principale

Fondata nel 1850, Acetaia Malpighi è una delle realtà storiche più importanti nel panorama dell’aceto balsamico di Modena. Da cinque generazioni la famiglia custodisce botti, ricette, silenzi e stagioni. Oltre 3.000 botti riposano nelle sue soffitte, dove l’aceto matura lentamente, stagione dopo stagione. Malpighi è un punto di riferimento per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e IGP, riconosciuta in Italia e nel mondo per qualità, autenticità e rigore. Nel cuore di Modena, il suo punto vendita e showroom racconta ogni giorno questa storia a chi vuole ascoltarla, respirarla, assaggiarla. In questo panettone, la sua anima non viene tradotta: viene rispettata.

emanuele di pasticceria busuoli con il panettone all'aceto balsamico malpighi modena di pasticceria busuoli

L'esperienza di gusto: dolcezza che dialoga, non che copre

Al taglio, l’impasto è soffice, irregolare, vivo. Il profumo si apre con burro e vaniglia, poi lascia spazio al fondente e infine alla nota balsamica, sottile ma presente. In bocca l’ingresso è dolce, pieno, poi arriva la vibrazione dell’aceto: mai aggressiva, sempre controllata. L’uvetta balsamica introduce una leggera acidità fruttata, la gelée sorprende al palato, il cioccolato chiude con profondità. Il risultato non è un gusto “nuovo” per stupire, ma un equilibrio raro che resta.

Come i sapori che appartengono.

Un panettone che racconta Modena

Questo panettone all’aceto balsamico è una veste nuova per una tradizione antica.
Racconta il territorio attraverso il gusto, attraverso il dialogo, attraverso la cura.
È il frutto di una scelta: quella di rallentare, ascoltare, rispettare il tempo.
E trasformarlo in qualcosa che non passa, ma resta.